Ddl Ludopatie: Acceso dibattito sul divieto di pubblicità al gioco, in Commissione Attività Produttive

“E’ necessaria una riflessione più approfondita sul divieto di propaganda pubblicitaria diretta e indiretta del gioco d’azzardo su tutto il territorio nazionale, con un impatto certamente negativo sulle imprese del settore e sull’occupazione. Dovrebbe essere possibile valutare una formulazione meno rigida di tali disposizioni, prevedendo, ad esempio, la possibilità di pubblicità in particolare fasce orarie per la tutela dei minori, visto che in altri Paesi europei non sussiste questa forma di restrizione sulla pubblicità del gioco d’azzardo”. Lo ha detto ieri in commissione Attività Produttive alla Camera, il presidente Abrignani (FI), nel corso della discussione sul ddl ludopatie su cui la commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni. L’on. del PD, Basso, ha poi aggiunto che “nel comprendere le ragioni a fondamento dell’intervento svolto dal collega Abrignani, non condivide il merito delle sue osservazioni in quanto il settore regolamentato dal provvedimento in esame ha un evidente impatto sociale”. Il divieto di pubblicità “è già previsto in altri Paesi, quali ad esempio la Germania, in analogia al divieto di pubblicità per il tabacco”, ha spiegato e aggiunto che “le limitazioni solo per i minori non riescono ad ottenere risultati di rilievo come dimostrato dal recentissimo esempio dei mondiali di calcio che hanno trasmesso in orari pomeridiani pubblicità vietate in quella fascia oraria. La pubblicità del gioco d’azzardo è distorsiva del mercato pubblicitario perché gli operatori del settore sono in grado di fare offerte molto vantaggiose per il mercato pubblicitario trattando di attività ad elevatissima redditività e sottoposte, come si rileva nelle premesse della proposta di parere, ad una tassazione di favore”. Anche l’on. Crippa (M5S), si è associato alle considerazioni del collega Basso sul divieto di propaganda del gioco che ” deve essere mantenuto nella formulazione prevista nel testo in esame, trattandosi di un fenomeno patologico che giustamente il provvedimento intende di contrastare”. im/AGIMEG