Dalla Chiesa (Associazione Libera): “No alle autorizzazioni-facili delle questure per aprire sale giochi”

L’allarme era stato lanciato in occasione dell’incontro “Criminalità mafiosa e sviluppo economico in tempo di crisi: l’informazione alla prova dei fatti”, ed è stato ribadito di recente da Nando Dalla Chiesa, presidente onorario dell’associazione Libera, su quanto la criminalità organizzata si “insinui nelle pieghe di banali atti amministrativi”. Ma c’è “sempre un tema comune: il gioco d’azzardo e la sua diffusione sempre più capillare” ha ribadito Dalla Chiesa. “La cosa che mi ha colpito negli ultimi mesi – racconta – è la forte spinta da parte di alcune questure a dare le autorizzazioni all’apertura delle sale giochi, fino a rivendicare con forza la titolarità esclusiva di questo potere. Emblematico – si legge su Tiscali – il caso della sala giochi di Corso Vercelli a Milano. In quel caso l’autorizzazione è stata data nonostante ci fosse una sentenza della magistratura che dava ragione ai condomini che si erano opposti”. Dalla Chiesa parla di “sorprendente forza pressione” da parte di quanti richiedono le concessioni. Secondo il dossier “Azzardopoli” elaborato da Libera, “il gioco d’azzardo in Italia rappresenta il 14 per cento dell’intero fatturato delle mafie”. Si capisce quindi  “la necessità di intervenire subito. Per esempio – suggerisce Dalla Chiesa – facendo sì che l’autorizzazione possa arrivare solo da atti che prevedano la firma congiunta del questore e del sindaco”. rg/AGIMEG