Corte Costituzionale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale la sentenza sui minimi garantiti delle scommesse ippiche

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la sentenza sui minimi garantiti pronunciata dalla Corte Costituzionale il 20 novembre scorso. La Consulta ha dichiarato parzialmente illegittima l’art. 10, comma 5, lettera b) del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 (convertito nella legge 26 aprile 2012, n. 44). La norma prevedeva che i contenziosi pendenti sui minimi dovuti – che complessivamente  tra il 2006 e il 2011 hanno raggiunto un valore di circa 100 milioni di euro – fossero risolti in via transattiva. Alle agenzie di scommesse sarebbe stato riconosciuto una riduzione equitativa non superiore al 5 per cento delle somme ancora dovute dai concessionari. La Corte Costituzionale ha riconosciuto illegittime la parte della norma che stabilisce una misura fissa (appunto del 5%) della riduzione. Nella sentenza si spiega infatti che “Esiste, infatti, una evidente rottura della consequenzialità logica fra la pretesa di pervenire ad un equilibrato riassetto delle prestazioni economiche dei concessionari e la fissazione del tetto in modo apodittico, prescindendo cioè da quell’attenta e ponderata valutazione delle mutate circostanze di fatto (i pacifici minori introiti conseguenti all’evoluzione in senso concorrenziale del mercato delle scommesse ippiche), che costituiva la premessa indispensabile della determinazione delle modalità di salvaguardia e che rimane non meno indispensabile per l’applicazione del nuovo meccanismo di riequilibrio”.rg/AGIMEG