Contro le patologie da gioco meglio evitare gli eccessi… di norme

I Sert, i Servizi per il recupero dei tossicodipendenti, sono gli unici soggetti che si stanno occupando del gioco problematico “perché sono gli unici ad avere la preparazione per farlo. Ma bisognerà pensare a delle strutture specifiche, ad hoc, perché altrimenti le persone lì non ci vanno volentieri”. E’ quanto ha detto lo psichiatra Maurizio Fea, alla Scommessa Sportiva, in occasione della presentazione del servizio GiocaResponsabile voluto da Lottomatica e Sisal. Secondo Fea, il fatto che siano i Sert a offrire l’assistenza ai giocatori problematici rappresenta un ostacolo importante: “Lo vediamo quando ci chiamano e noi suggeriamo l’indirizzo di una struttura vicina a loro” spiega. “Ci sentiamo dire: “Non ci sarebbe qualche altro posto? Non potrei continuare con voi?”. Il fatto è che andare al Sert per loro significa considerarsi dei drogati. E questo lo rifiutano”. E sul fatto che una regolamentazione meno rigida -come quella inglese – non comporti necessariamente un aumento dei casi di dipendenza “Gli eccessi sono un male in tutti i sensi. Quindi, l’eccesso di gioco così come l’eccesso normativo o l’eccesso di moralismo. Sono tutte cose che non aiutano a trovare soluzioni. Io credo che in Italia ci si debba mettere a lavorare seriamente; e soprattutto” ha concluso Fea, “senza che ognuno pretenda di fare tutto da solo. Come stanno facendo adesso Lottomatica e Sisal”. L’intervista integrale nel numero in edicola domani. wc/AGIMEG