Confindustria, necessario riordino della fiscalità sul gioco

Sta per cominciare presso l’Aula Magna della Luiss a Roma, il convegno “L’impresa del gioco – Riforma fiscale e sviluppo industriale”, durante il quale verrà presentata la ricerca “La fiscalità del gioco”, curata per Luiss da Ceradi, Fondazione Bruno Visentini e dal Casmef, in collaborazione con Confindustria Sistema Gioco Italia. Il settore del gioco legale in Italia è rappresentato da oltre 6.600 imprese e 120 mila persone impiegate, tra concessionari e addetti alla produzione, manutenzione e distribuzione. Si tratta di un settore che negli ultimi anni ha vissuto un trend di crescita costante soprattutto grazie a una forte regolamentazione da parte dello Stato che ha consentito l’emersione del sommerso. Dopo un’introduzione del Sottosegretario all’economia e alle finanze del MEF, Vieri Ceriani, Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia di Confindustria, ha fornito un quadro aggiornato sulle imprese che operano nel mondo del gioco e dell’intrattenimento, illustrando dati e stime sul trend del 2012 che sta già vedendo alcuni segnali di rallentamento (sia in termini di spesia che di entrate erariali) su cui riflettere. Passamonti ha inoltre auspicato una strategia condivisa per il prossimo futuro, con un’agenda cadenzata di interventi sulla base della quale le aziende possano programmare gli investimenti. Questi gli elementi chiave della futura strategia del settore: la difesa del gioco legale sicuro e responsabile, con un’attenzione particolare alla tutela dei giocatori e delle categorie più vulnerabili, anche attraverso la chiara separazione fra gioco da sala e gioco online; il piano regolatore della filiera del gioco, che vede attualmente regole troppo diverse per ciascun gioco; un quadro univoco e chiaro di regole a tutela del giocatore; il riordino complessivo della fiscalità sul gioco, attraverso una razionalizzazione e l’eventuale possibilità di introdurre un meccanismo di imposizione sul margine anziché sulla raccolta; una semplificazione dei processi di innovazione e aggiornamento dei prodotti di gioco; un “Osservatorio” sul fenomeno del gioco problematico, in coordinamento con Aams e in collaborazione con istituzioni e associazioni. Andrebbe inoltre valutata l’introduzione della tassazione di scopo, che preveda la destinazione di una percentuale delle entrate erariali a progetti di utilità sociale. sb/AGIMEG