Commissione UE: Trattato non prevede armonizzazioni per contrastare fenomeno doping

“Il trattato non consente alcuna armonizzazione a livello dell’UE” per contrastare il fenomeno del doping nello sport. Lo ha detto il commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo Androulla Vassiliou rispondendo a un’interrogazione dell’on. del PPE Silvestris sui casi di doping alle olimpiadi di Sochi. Silvestris poneva l’accento non solo sugli effetti dannosi per la salute,  e sull’alterazione dei risultati sportivi, ma anche sulle ripercussioni economiche “per coloro che investono somme più o meno consistenti nel gioco d’azzardo”. Un aspetto su cui la Vassiliou ha preferito non soffermarsi. “Tutti gli Stati membri” ha spiegato nella risposta, “hanno tuttavia ratificato le convenzioni pertinenti del Consiglio d’Europa e dell’UNESCO. Altri strumenti importanti, benché privi di valore giuridico, utilizzati dagli Stati membri per combattere il doping sono il codice mondiale antidoping e le norme internazionali dell’Agenzia mondiale antidoping. Nell’ambito dei gruppi di lavoro del Consiglio, gli Stati membri si scambiano regolarmente opinioni su numerosi aspetti del doping. Nel quadro del primo piano di lavoro dell’UE per lo sport (2011-14), un gruppo di esperti in materia di lotta al doping ha redatto vari contributi dell’UE alla revisione del codice mondiale antidoping e una serie di raccomandazioni sul doping nello sport dilettantistico. Nelle conclusioni sul doping nello sport dilettantistico, adottate dal Consiglio nel maggio 2012, la Commissione è stata invitata a presentare uno studio sulla prevenzione del doping, che è attualmente in corso. La Commissione ha anche organizzato un dialogo strutturato con le associazioni sportive. L’annuale Forum europeo dello sport è uno dei momenti salienti di questo dialogo regolare. La Commissione mira a sviluppare la dimensione europea dello sport promuovendo l’equità e l’apertura nelle competizioni sportive e la cooperazione tra gli organismi responsabili dello sport e tutelando l’integrità fisica e morale degli sportivi. La promozione di una cultura dello sport sano e onesto è un obiettivo chiaro di questa attività nonché una delle finalità del programma Erasmus+, il primo strumento di finanziamento dello sport dell’UE”. lp/AGIMEG