Cnr Pisa, cresce dal 42 al 47% la percentuale di italiani che gioca

Dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta è passata dal 42% al 47%. In totale sono circa 19 milioni i giocatori italiani: la maggior parte non presenta alcun profilo di rischi, mentre 2 milioni presenta un profilo di rischio basso, e un ulteriore milione presenta comportamenti problematici. Sono le stime che avanza l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa nella ricerca Italian population survey on alcohol and other drugs, condotta su un campione di 11 mila persone. Cresce la quota delle giocatrici, passa dai 5,8 milioni del 2007, ai 7,5 dell’ultima rilevazione (il 38% di chi ha giocato almeno una volta). Raddoppiata (dal 20 al 40%) a percentuale delle over 45 che ha giocato almeno una volta. Tuttavia i giocatori problematici sono nella maggior parte dei casi gli uomini, in base all’identikit sono soprattutto disoccupati e con un livello di istruzione basso. Il gioco è maggiormente diffuso nel Sud Italia, si va dal 57% della Campania, al 55% della Calabria. Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo si attestano tutte attorno al 53%. La media nazionale è del 47%; al di sotto Emilia Romagna (41%), Trentino Alto Adige (42%), Liguria e Veneto (44%). Lotto e Superenalotto sono i giochi più diffusi (al Centro-Sud si arriva al 75%, al Nord le percentuali sono leggermente inferiori), seguiti da Gratta e vinci e Lotto istantaneo (67%). Particolarmente diffuse sempre al Sud anche le scommesse sportive, con picchi del 30% in Campania, Puglia e Basilicata. Nelle regioni nord-occidentali e nord-orientali il poker in alcuni casi supera il 10%. Cresce leggermente (dal 5 al 6%) la percentuale di giocatori che preferisce tenere nascosta l’entità del proprio coinvolgimento. lp/AGIMEG