Cina, smantellata organizzazione che gestiva centinaia di siti illegali. Giro d’affari stimato in 75 miliardi di euro

Cina, stroncata una maxi-organizzazione che gestiva centinaia di siti online illegali – che complessivamente contavano un milione di giocatori – per un giro d’affari stimato in 500 miliardi di yuan (73,5 miliardi di euro). Le indagini sono partite oltre un anno fa, dal basso. L’organizzazione infatti erogava anche dei prestiti ai propri clienti e quindi si serviva di  mezzi brutali per far pagare i debiti di gioco. Uno dei giocatori nel 2014 venne rapito per costringere i familiari a pagare un debito di 300mila yuan (oltre 44mila euro). Un’altra giocatrice, invece, non riuscendo più a sopportare le minacce ricorse al suicidio. La Polizia ha dapprima individuato i siti di gioco  che venivano utilizzati per raccogliere le scommesse, quindi iniziato a risalire gli anelli della catena. Grazie a un’operazione condotta lo scorso agosto sono stati disattivati 70 siti di gioco, e sono state individuate le compagnie – tutte con sede a Shenzhen, nella provincia del Guangdong – che li gestivano. Secondo quanto hanno accertato gli inquirenti, l’organizzazione aveva una struttura piramidale, ma era poi suddivisa in piccole cellule. A settembre, grazie a un secondo blitz, sono stati scoperti una serie di covi che utilizzavano i membri dell’organizzazione, e congelati  14 conti correnti bancari. La polizia da allora ha smantellato diverse cellule e individuato il soggetto- soprannominato Xu – a capo della struttura. lp/AGIMEG