Casinò: Si diploma al Centro Formazione Croupier e poi diventa responsabile di una delle scuole. Silvia Martelli: “Una straordinaria esperienza professionale orientata alla meritocrazia e al sacrificio ripagato”

Galeotto fu il casinò di Venezia. Così si riassume la storia di Silvia Martelli, al momento affermata responsabile di una delle scuole del Centro Formazione  Croupier, ma all’inizio solo una ragazza giovanissima che iniziò ad apprezzare il piacere delle arti del croupier, mettendo piede proprio nel casinò della Laguna. Poco dopo quel “battesimo”, Silvia sceglie di frequentare una scuola specializzata – il  Centro Formazione Croupier, appunto, che  gestiva corsi anche a Bologna – e piena di entusiasmo riesce a diplomarsi e a lavorare da subito in Inghilterra, grazie anche al supporto di Stefano Melani, proprietario della scuola. Una volta a Londra, inizia a lavorare  subito come croupier al Grosvenor Casino di Luton, a nord della città. “Il lavoro mi piaceva molto e mi permise di confrontarmi con gente di tutte le nazionalità, gli orari notturni erano affascinanti, l’ambiente e il lavoro sicuramente molto diversi da quelli cui ero abituata”, racconta Silvia. Ma il lavoro a Londra è stato solo il trampolino di lancio per una carriera brillante e in rapida ascesa: a partire da quella prima, preziosa, esperienza Silvia iniza a viaggiare, lavorando con la Carnival Corporation (gruppo di respiro internazionale che gestisce molte compagnie di navi da crociera) con un contratto con Costa Crociere. Il primo viaggio parte da Genova nel 1999 e, dopo aver girato in lungo e in largo il Mediterraneo, Silvia inizia a lavorare per altre compagnie che gli permettono di ampliare conoscenze ed esperienze: Mar Nero, Egitto, Giordania, India e Malesia per approdare poi a Singapore, in un casinò piccolo ma lussuoso. Dopo  un breve ritorno in terra natìa, Silvia parte alla volta di Miami e poi ancora, da New York fino in Portogallo, mettendo in pratica nuovi preziosi insegnamenti tipici della gestione dei Casinò di Las Vegas. “Terminai con il secondo contratto nel 2001, ma poi – dopo l’attentato alle Torri Gemelle  – decisi di non rimbarcarmi e tornai a Londra per mia scelta. Nel frattempo durante le vacanze spesso tornavo a casa e aiutavo il Centro Formazione negli eventi che organizzava “, spiega Silvia. Una volta al “Mint Casino” di Londra, si trova a gestire una mole di lavoro più ingente, complessa, ma che l’ha aiutata a migliorare professionalmente. Un’esperienza così importante che – una volta superato il table test per i casinò svizzeri – Silvia inizia senza problemi a lavorare per il nuovo Casinò di Lugano inaugurato nel novembre 2002: un’occasione, questa, per partecipare attivamente anche alla campagna di comunicazione della nuova casa da gioco che ha scelto Silvia, insieme ad altri tre collaboratori. “Un’esperienza unica e irripetibile”, commenta la croupier. Una volta aperte le porte del casinò di Lugano, Silvia passa al ruolo di ispettore dei tavoli e resta a Lugano fino al 2008, per poi partire alla volta della Costa Azzurra per la sua prima stagione estiva al Palm Beach Casinò di Cannes, imparando il francese e a gestire partite al privé con clienti arabi e cambi di denaro di importi prestigiosi. Dopo due anni, Silvia viene assunta al Les Princes di Cannes – in piena Croisette  – dove resta per altri quattro anni, fino a quando, al compimento del 40° anno di età, decide di rientrare in Italia per riavvicinarsi alla famiglia ma portando sempre dietro il prezioso bagaglio di 15 anni di bellissime esperienze che l’hanno aiutata a crescere orientandola a una mentalità internazionale. Silvia ora insegna per la Scuola di Stefano Melani, che l’ha formata e lanciata nel mondo del lavoro con splendidi risultati, ed è ora responsabile della nuova sede di Bologna, a conferma che questo “è un settore serio e meritocratico, con risultati che arrivano dopo percorsi professionali straordinari”, dice ancora. Quella di fare il croupier è una scelta importante, che può segnare la vita di chi la intraprende. Ma superati gli scogli delle difficoltà iniziali, il mestiere è interessante, affascinante e mette a confronto con realtà differenti. Da un punto di vista prettamente economico, poi, una rarità ai tempi d’oggi:  vive di contratti concreti, di possibilità di scelta di posti di lavoro differenti, e permette di imparare lingue nuove per un continuo miglioramento professionale. O, spiega ancora Silvia, “semplicemente ti offre la possibilità di fare esperienza viaggiando e crescendo interiormente. Una scelta che consiglio vivamente a tutti i giovani”, conclude Silvia.  im/AGIMEG