Casinò: A Campione “conti in regola”. Si avvia a conclusione l’inchiesta della GdF su presunto riciclaggio

Si avvia alla conclusione senza alcun rinvio a giudizio l’inchiesta avviata nel gennaio scorso quando la Guardia di Finanza di Como e lo Scico di Roma effettuarono una serie di sopralluoghi al Casinò di Campione e in alcune abitazioni di dipendenti. Il Giudice per le indagini preliminari di Como, Luciano Storaci, ha accolto la richiesta del Pubblico ministero, Maria Vittoria Isella, disponendo l’archiviazione del procedimento aperto nei confronti del direttore giochi Sergio Frigerio e di due addetti dell’Ufficio gettoni speciali, Roberto Viano e Diego Dozzi, dove si cambiano in fiches assegni e contanti. Interessato dall’inchiesta in funzione del suo ruolo anche l’AD della casa da gioco, Carlo Pagan, oltre a una quinta persona, un «porteur», ovvero un procacciatore di clienti ai tavoli verdi, indagato per una presunta attività di riciclaggio. Sette mesi dopo – si legge su QN Il Giorno –  tutte le accuse ipotizzate nei loro confronti (riciclaggio, truffa, appropriazione indebita aggravata con abuso di autorità, peculato, abusivo esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria, false comunicazioni sociali in danno di soci) sono cadute. Tutte ipotesi di reato oggetto del procedimento, dunque, sono state messe da parte. Il Gip accolto solo la richiesta di eseguire un ultimo approfondimento relativo al semplice rispetto di tutte le procedure amministrative della normativa antiriciclaggio, senza peraltro indicarne una o più di una della quale si possa presumere la violazione. Un agosto decisamente positivo per la casa da gioco, che oltre a tirare un sospiro di sollievo dalla chiusura dell’indagine che la vedeva coinvolta, potrà contare sul maxi-contributo di 8 milioni di euro deciso da Governo Renzi e inserito del decreto legge Enti Locali. Un riconoscimento alle difficoltà che la casa da gioco si è trovata ad affrontare da quando la Svizzera ha deciso di abbandonare il cambio fisso con l’euro. Una decisione che ha riaccreditato la divisa elvetica che oggi cambia alla pari, con il risultato che le spese per l’azienda dell’ex clave, che incassa in euro e paga in franchi, sono aumentate del 20%. lp/AGIMEG