Calcioscommesse: Iacolino, “servono azioni coordinate e sanzioni più severe”

“Il nuovo filone d’inchiesta sul calcio scommesse portato avanti dalla Procura di Cremona, che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, dimostra che la dimensione transnazionale di questo fenomeno va combattuta con la cooperazione di una pluralità di soggetti: non solo delle autorità pubbliche e delle forze di polizia, ma anche di federazioni, club, bookmakers, enti di regolamentazione del gioco d’azzardo e soprattutto atleti”. E’ quanto afferma l’eurodeputato Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), promotore del progetto pilota sulla prevenzione del match fixing, adottato lo scorso ottobre dal Parlamento europeo nel quadro del budget 2014. “Entro in primi mesi del prossimo anno – aggiunge Iacolino – verrà emanato il bando di gara per utilizzare integralmente le risorse individuate dal Parlamento europeo. Dopodiché, con la presentazione dei progetti e l’attribuzione dei fondi, scatterà il nuovo corso nella lotta alle ‘partite truccate’ e alle scommesse illegali. Nello sport – prosegue l’eurodeputato di Forza Italia – la competizione fra i contendenti deve rimanere sana e leale. Per questo motivo servono sanzioni esemplari, come la radiazione, per gli atleti o i dirigenti che infrangono la legge, e pene piu’ severe per i club. Il reato di frode sportiva – conclude – va inasprito in Italia per consentire l’utilizzo di strumenti investigativi che al momento sono generalmente preclusi quando il reato non si presenta, come invece nel caso odierno, nella fattispecie ancora piu’ grave dell’associazione a delinquere”.rg/AGIMEG