Calcioscommesse, Federbet: “L’allarme era stato lanciato. Il calcio italiano deve aprire gli occhi”

“Fino ad ora il sistema ha negato l’evidenza: il calcio italiano aprirà gli occhi sulle combine? Il lavoro della magistratura di Catanzaro ed il quadro emerso dalle indagini non fanno che confermare gli allarmi lanciati a più riprese da Federbet negli ultimi 12 mesi sulla Serie B e la Lega Pro”. E’ il commento di Federbet, società attiva nel contrasto al match fixing, dopo la maxi operazione di ieri e il nuovo scandalo che ha colpito il calcio italiano. In manette sono finiti, tra gli altri, oltre 15 calciatori, 6 presidenti di società sportive, 8 dirigenti sportivi, allenatori, direttori generali e 10 “finanziatori.
“Tali e tanto gravi sono state le anomalie registrate nei flussi di scommesse – prosegue la nota – che era per noi chiarissima la presenza di una serie di tentativi di manomissione dei risultati sportivi in diverse partite, come riconosciuto dalla magistratura. Gran parte di queste partite sono state denunciate via stampa e via giustizia ordinaria da Federbet. Per preservare la correttezza dei campionati e vista la passività assoluta dei Presidenti di Serie B e di Lega Pro nonché quella dei Presidenti delle squadre coinvolte, abbiamo infatti deciso lo scorso 24 febbraio di depositare una denuncia penale presso la polizia di Busto Arsizio. Gli atti da noi presentati sono stati acquisiti dai Pm di Catanzaro, divenendo parte dell’inchiesta sfociata oggi in arresti e fermi. I numeri delle scommesse non mentono: negli ultimi mesi la Serie B ed ancor più in Lega Pro è diventata un terreno di conquista per i professionisti della combine, supportati, ci dicono oggi le indagini di Catanzaro, da associazioni di carattere mafioso”, afferma Francesco Baranca, Segretario Generale di Federbet. “La cosa più sorprendente – continua Baranca – è che di fronte a dati statistici così evidenti, le Leghe interessate ed i loro sistemi di controllo non abbiano registrato alcuna anomalia, ma non solo: sono arrivati a bollare come ‘chiacchiere’ (Macalli dixit) le evidenze portate da Federbet alla polizia di Busto Arsizio. Speriamo che queste indagini, che seguono quelle di Cremona, Napoli e Bari, portino finalmente il calcio italiano ad aprire gli occhi ed a scommettere sull’integrità e la legalità invece che sulla difesa di un sistema cieco alle evidenze delle combine. Federbet plaude al lavoro di polizia e magistrati ed è a completa disposizione degli inquirenti, delle istituzioni e delle società per supportare il lavoro di indagine e di prevenzione del match-fixing”. lp/AGIMEG