Betfair chiude un anno di transizione scegliendo i mercati sostenibili. La borsa apprezza

Un anno di transizione per Betfair che ha lasciato una serie di mercati (Grecia, Germania, Cipro e Spagna) in cui il quadro normativo non era favorevole per perseguire un business sempre più sostenibile. Nell’anno fiscale concluso il 30 aprile scorso, la compagnia ha registrato profitti in lieve assestamento rispetto ai livelli dell’esercizio precedente (387 contro 388,5 milioni di sterline), ma al di sopra delle previsioni iniziali di 370-385 milioni di sterline. In forte crescita tuttavia le spese amministrative (406,2 milioni, +38%) che alla fine hanno prodotto una perdita operativa per 69 milioni, la prima registrata in oltre un decennio di attività. La performance è stata anche influenzata da oneri di svalutazione per 82,4 milioni e da costi di ristrutturazione per 19,4 milioni. Per quanto riguarda i singoli segmenti, il betting exchange ha registrato una flessione dell’1% nei profitti (247,5 milioni), mentre le scommesse tradizionali hanno compiuto un balzo del 33% (24,1 milioni). I giochi hanno perso il 6% (75,9 milioni), le operazioni negli Stati Uniti (in cui Betfair opera sotto il marchio TVG) hanno registrato una crescita del 5% (38 milioni). “La compagnia segue stabilmente la rotta tracciata” ha commentato il Ceo Breon Corcoran, sottolineando la strategia di espandersi nei mercati sostenibili. Nelll’ultimo trimestre di questo esercizio, Betfair ha tratto il 75% dei profitti dai mercati sostenibili, contro il 67% di un anno prima. E ancora ha posto l’accento sul boom di utenti (1 milione 46mila, +11%), “il 50% dei nuovi iscritti è dovuto alle scommesse a quota fissa”. La compagnia ha proposto un dividendo finale di 9 centesimi, che si somma a quello a interim di 4. La borsa ha apprezzato il bilancio, a Londra il titolo al momento guadagna l’1,2% e viene scambiato a 840. rg/AGIMEG