Anche Roma si attiva per limitare il gioco. Nanni (PD) presenta proposta delibera, divieto di sale entro 1 km da luoghi sensibili

Divieto di istallare slot o aprire sale giochi a meno di mille metri dai luoghi sensibili, o anche da altre sale; limiti di orario di apertura (dalle 13 alle 23) per le sale giochi; fissazione del numero di apparecchi che ciascun locale può ospitare, a seconda dell’attività esercitata e della superficie. Sono alcune delle previsioni della proposta di delibera – redatta con la collaborazione di Konsumer Italia e SOS Imprese – che Dario Nanni, consigliere comunale del PD e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Roma, intende ri-presentare (un analogo testo era già stato depositato nella precedente legislatura) all’Assemblea Capitolina. “Le sale giochi nel comune di Roma” ha spiegato Nanni nella conferenza stampa che si è appena conclusa, “sono passate dalle circa 300 di 5 anni fa a 718. Con questa delibera punto a arginare l’apertura incontrollata di questi esercizi, ma anche a dare un segnale allo Stato chesembrta tascurare questo problema. Roma è la Capitale d’Italia, e ogni iniziativa che parte da qui si traduce in un segnale per l’intero Paese”. L’iter “richiederà diversi mesi” prima che la proposta arrivi all’Assemblea, “prima sono necessari il via libera della Segreteria, e i pareri delle Commissioni competenti. Il testo quindi verrà esaminato dai diversi Municipi” ha concluso Nanni. gr/AGIMEG

 

Nanni (PD), Invierò delibera a Delrio, e promuoverò una mozione in Consiglio Comunale per sollecitare l’intervento dello Stato

“Le sale che già sono aperte ci sono, ci vorrebbe una legge nazionale per poterle rimuovere”. E’ quanto spiega a Agimeg Dario Nanni, consigliere comunale del PD e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Comune di Roma, che oggi ha presentato una proposta di delibera per limitare la diffusione dei locali da gioco nella Capitale. Il riferimento è alla parte del testo che vieta di aprire sale da gioco, o istallare slot, entro 1000 metri dai luoghi sensibili, una previsione simile a quella adottata da altri enti locali che tuttavia avevano fissati limiti di distanza minori (in genere 3-500 metri). La delibera di Nanni invece potrebbe finire con il coprire l’intero territorio della Capitale, anche perché vieta di istallare slot a meno di mille metri non solo da chiese e scuole, ma anche da altre sale da gioco. “E’ una previsione dettata in considerazione della situazione attuale, in cui le sale sono passate da 300 a 700 in cinque anni” spiega ancora Nanni. “Quello che può sembrare una restrizione dalle maglie troppo strette, in realtà serve a ristabilire la normalità. In ogni caso la proposta deve essere sottoposta all’esame delle commissioni competenti, sono sempre possibili modifiche”. La proposta di delibera non prevede al momento incentivi per gli esercizi che decidono di non istallare apparecchi, “non lo prevede nella sua formulazione attuale, perché stiamo cercando la formula adatta. Le soluzioni sono tre: incentivi (ma si tratta di una soluzione poco praticabile, per questioni di budget), sgravi fiscali, o un bollino di garanzia che il Comune assegna ai locali che decidono di non istallare apparecchi”. E sull’opportunità che le iniziative degli enti locali vengano coordinate in qualche modo con quelle dello Stato (che sui giochi ha competenza esclusiva), Nanni anticipa: “invierò la proposta a Delrio”, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie ha avuto alcuni incontri nelle settimane scorse con il sottosegretario Giorgetti. L’obiettivo è di “tracciare un percorso comune” sui giochi – ha spiegato alcuni giorni fa il sottosegretario all’Economia – proprio perché il Governo non intende trascurare le iniziative degli enti locali. Ma Nanni ipotizza anche “una mozione del Consiglio Comunale di Roma che chiede al Governo nazionale di attivarsi. Un provvedimento che potrebbe essere adottato subito, mentre viene portato a termine l’iter della delibera”. gr/AGIMEG