Acogi “Sentenza Biasci, la richiesta di autorizzazione di pubblica sicurezza va sempre richiesta”

La Corte di Giustizia Europea è tornata ad occuparsi della questione riguardante il nostro sistema concessorio – autorizzatorio. In questa occasione l’attenzione della Corte si è concentrata sulla legittimità Dell’ art. 88 del TULPS sollevata come questione pregiudiziale in un procedimento amministrativo nato dal l’impugnazione di un diniego ricevuto da un titolare di agenzia. La sentenza pubblicata lo scorso 12 settembre – si legge in una nota dell’Acogi – ha sostanzialmente confermato quanto questa associazione ha sempre professato ovvero che la richiesta di autorizzazione di pubblica sicurezza va sempre richiesta per permettere alle autorità italiane di verificare i requisiti soggettivi di chi intende aprire un’agenzia. D’altra parte in un settore nel quale la criminalità potrebbe dilagare, è importante che ci sia un controllo da parte delle autorità e questo principio Viene ripreso nella sentenza del CGE laddove si spiega che ogni Stato membro della Comunità nell’applicazione del principio di sovranità sul proprio territorio è libera di applicare una normativa come quella ex art.88 Tulps al fine di perseguire obbiettivi di repressione di infiltrazioni criminali. Questa pronuncia non cambia molto lo scenario che si è creato dopo le pronunce della Cassazione difatti rimane valido il concetto secondo il quale tutti i Book, che potranno dimostrare di essere stati discriminati dal decreto Bersani avranno possibilità di ottenere un riconoscimento legittimante dell’operatività sul nostro territorio, viceversa coloro che non siano in grado di dimostrarlo dovranno cessare l’attività per non incorrere nelle sanzioni di carattere penale ed amministrative. lp/AGIMEG