Speciale giochi, nel 2015 in calo del 3,6% la spesa per tentare la fortuna e gli italiani vincono di più. Tengono Lotto e Scommesse sportive. Su internet crollo del poker ma crescita per i casinò on line

Il 2015, per il mercato dei giochi, si chiuderà con dati che sembrano in contraddizione ed invece non lo sono. La spesa effettiva dei giocatori (cioè il totale del giocate meno le vincite) segnerà infatti a fine un anno un calo del -3,6% rispetto al 2014. La spesa per tentare la fortuna nel 2015 sarà di circa 16,8 miliardi di euro contro i 17,5 miliardi dell’anno precedente. A fronte di una minore spesa c’è però una crescita della raccolta che si attesta intorno agli 88 miliardi di euro, contro gli 84,2 dei dodici mesi precedenti. Ma questa apparente contraddizione ha una spiegazione tecnica. A crescere sono stati infatti quei giochi dal payout (cioè la percentuale che torna ai giocatori sotto forma di vincite) particolarmente elevato, in particolare le Videolotterie (vlt) per il gioco fisico e le Scommesse sportive, il Poker e i Casinò per l’online, che hanno percentuali di ritorno in vincita superiori al 90%, con punte del 97%. Il peso di queste giocate ha dunque influito sulla spesa finale complessiva che, proprio per l’alto numero di vincite, è calata rispetto allo scorso anno. Secondo le stime elaborate da Agimeg, gli apparecchi da intrattenimento, Newslot e Vlt, con oltre 9,4 miliardi di euro rappresentano il 56% della spesa totale, ma sono in calo dell’1,7% rispetto ai 9,6 miliardi del 2014. Se la spesa nelle Newslot ha sfiorato i 6,7 miliardi (+3,7%), quella nelle Vlt è scesa del 12,8% a 2,78 miliardi. Diverso il discorso se si guarda il settore degli apparecchi in termini di raccolta, con il mercato delle slot sostanzialmente in linea rispetto allo scorso anno (25,7 miliardi contro 25,3 miliardi del 2014), mentre le Vlt sono aumentate di 1,8 miliardi, passando dai 21,4 miliardi dello scorso anno a 23,2 miliardi del 2015. Alle spalle degli apparecchi da intrattenimento, il secondo gioco preferito dagli italiani è rappresentato dalle Lotterie (per la quasi totalità quelle istantanee, vista la scarsa incidenza della Lotteria Italia sul dato complessivo): la spesa nei Gratta e Vinci è stata superiore ai 2,3 miliardi (pari al 13,6% del totale), anche se in calo del 10,3% rispetto al 2014, per effetto di una raccolta che è scesa da 9,4 a meno di 9 miliardi. Dietro le lotterie si piazza il Lotto: la spesa rispetto allo scorso anno è cresciuta del 5,5% attestandosi a quasi 2,3 miliardi. La raccolta, trascinata dalle ottime performance del 10eLotto, ha superato 7,1 miliardi di euro. Altro segno più in termini di spesa è rappresentato dal segmento che vede insieme Poker online e Casinò games, cresciuti del 10% a oltre 400 milioni di euro (a fronte di una raccolta di oltre 12,2 miliardi). In questo caso bisogna però notare come al forte calo delle giocate sul poker via internet, abbia fatto da contraltare una forte crescita delle puntate sul casinò on line, tale da far registrare un segno più del segmento. Segno meno invece per tutti gli altri giochi: la spesa nel Bingo è calata del 5,5% a 548 milioni di euro, quella nei Giochi a base ippica del 7,1% a 184 milioni, i Giochi a base sportiva,che comprendono il Totocalcio, hanno perso il 5,7% attestandosi a 768 milioni, mentre il Superenalotto segna il -3,2% con una spesa di 660 milioni. Giù anche Skill games (-7,6%) e Scommesse virtuali (-3,8%), anche se il loro impatto sulla spesa complessiva è più ridotto, incidendo rispettivamente per 73 milioni (0,4% sul totale complessivo) e 179 milioni di euro (pari all’1%). Capitolo a parte per il Betting Exchange, le scommesse tra giocatori lanciate un anno e mezzo fa: nel 2015, al suo primo anno completo, la raccolta è stata di 660 milioni, ma la spesa effettiva è stata di appena 3 milioni di euro. cr/AGIMEG