Giochi, Osservatorio sulla criminalità organizzata: “Non riscontrate infiltrazioni nella gestione dei casinò”

“Anche l’industria del divertimento si è rivelata nel nord Italia del tutto permeabile agli interessi della criminalità organizzata. La casistica dei segnali di presenza mafiosa in tali ambiti risulta anzi così ampia, anche se disegualmente distribuita per regione, da far ritenere urgente una più impegnata azione di controllo e di indirizzo da parte degli organi istituzionali (apparati di polizia, giustizia amministrativa, enti locali ai vari livelli). Troppo sottovalutato appare infatti il potenziale criminogeno di questi settori di fronte agli appetiti e alle possibilità delle organizzazioni di stampo mafioso. Nella gestione dei locali notturni o nel monopolio dell’installazione di macchinette videopoker nei bar si realizza compiutamente una logica di controllo del territorio e di esercizio della giurisdizione su cui si è ritenuto di dovere insistere nelle due Relazioni”.
E’ l’analisi del Secondo Rapporto Trimestrale sulle aree settentrionali della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso, frutto del lavoro dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata nell’Università degli Studi di Milano diretto da Fernando Dalla Chiesa.

“Non riscontrate infiltrazioni nella gestione dei casinò”

Il periodo preso in analisi va dal 2009 al 2014. Focus sui casinò e “nel periodo preso in considerazione non sono state riscontrate infiltrazioni nella loro gestione. Sta di fatto che essi restano, per vocazione storica, una grande attrattiva per la criminalità organizzata. Anzitutto, come è noto, possono essere utilizzati a scopo di riciclaggio ricorrendo a giocate fittizie o cambiando somme di denaro con la complicità del personale. Inoltre offrono una accentuata possibilità di muoversi sul mercato dell’usura (con i giocatori perdenti) e di inserirsi profittevolmente nel particolari indotto ambientale (albergo, ristoranti e locali notturni). A ogni modo, si può affermare che le organizzazioni mafiose cercano al nord di espandersi costantemente nel gioco d’azzardo, non solo limitandosi alle classiche macchinette ma puntando anche alla gestione del gioco d’azzardo online. E’ da sottolineare però che entrambi i rami dell’attività in questione necessitano di spazi fisici per la loro attuazione. Se per le slot machine è facile comprenderlo, per il gioco online va invece ricordato che il controllo mafioso attualmente non sembra esercitarsi sui siti internet non autorizzati a operare in Italia – che sono proprietà di altri – bensì sull’accesso a questi che può essere effettuato tramite i cosiddetti ‘totem’ installati nei diversi esercizi commerciali. In tutti i bar, i ristoranti, le sale gioco, i circoli restano comunque luoghi prediletti. E se lì le organizzazioni criminali di stampo mafioso riescono a imporre le proprie apparecchiature non è da escludere che mirino o riescano nel tempo ad acquisire un controllo totale delle attività commerciali che li ospitano, penetrando maggiormente non solo nel tessuto economico legale, ma anche in quello sociale”. lp/AGIMEG