Ludopatie: Mettiamoci in Gioco, “Proposte per una legge di regolamentazione del gioco”. Si chiedono norme stringenti sulla pubblicità e linee guida sulla prevenzione

Nel corso della presentazione della nuova Campagna Nazionale, “Liberi dal gioco d’azzardo”- oggi a Roma presso la sala del Carroccio del Comune, in Campidoglio – è stata anche presentata una proposta di legge elaborata da “Mettiamoci in gioco”, che richiama le disposizioni già contenute in diverse leggi presentate dal Parlamento, ultima delle quali quella contro il GAP, approvata dalla Commissione Affari Sociali della Camera, e in attesa di parere dalla Commissione Bilancio, da molti mesi. Secondo le proposte presentate oggi, bisognerebbe innanzitutto “vietare per un periodo di cinque anni, l’introduzione di nuove tipologie di giochi e scommesse con vincita in denaro”. Inoltre nella proposta di legge “si indica in due mesi il periodo entro il quale sia completato il percorso, di concerto con le Commissioni Ministeriali interessate e la Conferenza Stato Regioni, che prevede l’inserimento del Gioco d’Azzardo Patologico all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza per garantire a tutti i cittadini pari opportunità di cura, pari opportunità di benefici di legge (es. affidamento in prova ai Servizi Sociali) e pari opportunità fiscali, rispetto alla dipendenza da gioco”. La pdl mira anche all’istituzione di un “Fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico – G.A.P.” per gli interventi di prevenzione, di informazione, di formazione e di cura in favore delle persone affette da patologie correlate al GAP.” Un fondo annualmente definito “attraverso la destinazione dell’1% del fatturato complessivo della spesa italiana sul gioco d’azzardo (ivi compresa la somma destinata al payout, quella prevista per la filiera del gioco e quella prevista per l’Erario)”. Si chiede, poi l’introduzione in vi esclusiva per giocare, di una vera e propria “tessera del giocatore” e di ridefinire gli standard della comunicazione commerciale in materia di giochi. In riferimento a questo punto, la proposta di legge della Campagna Nazionale chiede che la pubblicità “non incoraggi il gioco eccessivo o incontrollato e che non suggerisca che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali o costituisca una fonte di guadagno o di sostentamento alternativa al lavoro, piuttosto che una semplice forma di intrattenimento e di divertimento”. La comunicazione commerciale sui giochi, inoltre, deve “indurre a ritenere che l’esperienza, la competenza o l’abilità del giocatore permetta di ridurre o eliminare l’incertezza della vincita o consenta di vincere sistematicamente” e non deve assolutamente “rivolgersi o fare riferimento, anche indiretto, ai minori, e rappresentare questi ultimi – o soggetti che appaiano evidentemente tali – intenti al gioco”. Infine, il progetto di legge chiede che sia elaborato un documento con “le linee-guida a sostegno della attivazione di misure di prevenzione del gioco d’azzardo patologico la cui attuazione viene affidata alle amministrazioni comunali di concerto con gli esercenti le attività di gioco”. Un testo al quale dovranno lavorare il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero delle politiche Sociali, l’ANCI e i rappresentanti delle Regioni. rg/AGIMEG