Scommesse, nuovo rinvio alla CGE sui ctd Stanley. Il bookmaker: “Ignorata la recente sentenza sulla gara Monti”

“Nuova pronuncia con effetti prorompenti in tutto il sistema giudiziario italiano il giorno dopo la sentenza della Corte del 22 gennaio scorso.
A seguito di un sequestro dell’attrezzatura di un CTD Stanleybet, avviato d’iniziativa da parte della Legione dei Carabinieri Campania e convalidato dall’autorità giudiziaria, il difensore del titolare del centro, l’avvocato Daniela Agnello, aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Salerno.
L’indomani della pronunzia della Corte Europea, il 23 Gennaio 2015, si è tenuta la Camera di Consiglio. Il Tribunale del Riesame ha sospeso il procedimento e ha deciso di sollevare nuova domanda di pronunzia pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE. Già in precedenza, il Tribunale di Salerno aveva sollevato dubbi di compatibilità delle gare con il diritto comunitario e, segnatamente, aveva trasmesso nuovi e aggiuntivi quesiti alla Corte UE rispetto a quelli sollevati dal Consiglio di Stato”.
E’ quanto comunica in una nota il bookmaker Stanleybet.
“A questo proposito, si rammenta che Stanley all’indomani del rinvio pregiudiziale del Consiglio di Stato, che ha poi determinato la sentenza della Corte di Giustizia del 22 gennaio 2015, aveva chiamato a giudizio tutti i componenti del Collegio per il risarcimento del danno che segue alla sostanziale violazione dell’obbligo di rinvio. Infatti, ben più profondi e numerosi erano stati i quesiti inerenti violazioni del diritto dell’Unione, proposti al Consiglio di Stato da Stanley che però poi erano stati quasi integralmente depennati dal Collegio alla fine di un’ordinanza di rinvio dal carattere così ostile che nulla di simile si ricorda a Stanley.La decisione di Salerno, che propone quesiti ben diversi da quelli del Consiglio di Stato, delinea che la Stanley era nel giusto e che ha diritto al risarcimento dei danni”.
Quindi, ecco quali sono secondo la società gli effetti della pronuncia.
“Con il nuovo rinvio si dimostra che la sentenza della Corte del 22 Gennaio scorso sul caso Stanley è priva di reale contenuto giuridico, contraddittoria, ma soprattutto non risolve i quesiti sollevati lasciando forti dubbi interpretativi e costringendo i Giudici italiani ad adire nuovamente la Corte dell’Unione Europea. Stanley è stata discriminata dalle gare del 99’, dalle gare Bersani e non ha potuto partecipare alle gare Monti per la presenza di clausole discriminatorie, confliggenti con i principi comunitari, prive di funzione rimediale, non giustificate da motivi di ordine pubblico e sicurezza.
Sotto questo profilo, la mancanza di ogni preoccupazione di ordine pubblico e di ogni volontà di limitare le occasioni di gioco da parte dello Stato Italiano si ritrova come “impronta digitale” nella nuova Legge di Stabilità ove si ipotizza l’ingresso di 7000 nuovi operatori equiparati ai concessionari (quindi, espansione delle occasioni di gioco), per di più permettendogli l’inizio di attività di accettazione delle scommesse senza alcun preventivo controllo di ordine pubblico (quindi, nessuna preoccupazione di ordine pubblico)”. cz/AGIMEG