Giochi: Ddl Stabilità, per il Servizio Studi del Senato “il calcolo forfettario per tassare i CTD è il più adatto”

Il Servizio Studi del Senato ha pubblicato un dossier sulla legge di stabilità 2015, in edizione provvisoria, “al fine di fornire l’informazione più tempestiva” e sulla base dei dossier del Servizio Studi della Camera. Per quanto riguarda le norme sui giochi, il servizio studi spiega quali saranno le novità introdotte in caso di approvazione della ex-Finanziaria e fornisce alcuni chiarimenti sulle norme citate. Anche nel caso delle disposizioni in materia di giochi, lo Studio ricorda che a decorrere dal 2015 si attueranno le nuove regole in materia di agenzie di scommesse senza concessione in Italia, che dovranno sottostare a regole.

Inoltre si applicherà a questi soggetti, “l’assoggettamento all’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse su un imponibile forfettario coincidente con il triplo della media della raccolta effettuata nella provincia ove è ubicato l’esercizio o il punto di raccolta (desunta dai dati registrati nel totalizzatore nazionale delle scommesse nel periodo d’imposta antecedente), al quale si applica l’aliquota massima dell’8 per cento. Secondo quanto emerge dalla relazione illustrativa – si legge nel Servizio Studi – la logica della forfetizzazione della base imponibile sarebbe particolarmente adatta a tali operatori, tenuto conto della difficoltà di omogeneizzare le situazioni passive del rapporto tributario con quelle dei concessionari di Stato. Inoltre, il mancato collegamento al totalizzatore nazionale impedirebbe di ricostruire la raccolta realizzata, dato che i soggetti in questione dichiarano di essere stabiliti all’estero, dove affluiscono le giocate effettuate”. Proprio ieri il Servizio Bilancio aveva sottolineato a tale proposito, quanto sia complesso sperare “in un’adesione spontanea di un numero così elevato di soggetti” e di come sia “troppo ottimistica la stima di gettito di oltre 600 milioni di euro”.

Il Servizio Studi ricorda poi le norme anche su slot e vlt: “il comma 22 interviene in relazione agli apparecchi e congegni da gioco denominati newslot (AWP) e videolottery (VLT),aumentando il prelievo unico erariale (PREU) e riducendo il c.d. pay-out, cioè la quota destinata alle vincite. Per le newslot il comma in esame aumenta il PREU dal 13 per cento (come già previsto a decorrere dal 2015) al 17 per cento, mentre la quota destinata alle vincite (pay-out) viene ridotta dal 74 al 70 per cento. Analogamente per le videolottery il PREU aumenta dal 5 al 9 per cento della raccolta, mentre il pay-out minimo scende dall’85 all’81 per cento”. In materia di ludopatie, i tecnici del Senato ricordano che tra le novità c’è anche quella che prevede che “il Ministro della salute, con decreto di natura regolamentare, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, adotta linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (GAP)”. In riferimento a questa norma, spiega il servizio studi, “potrebbe essere ritenuto opportuno valutare la congruità del riferimento alla natura regolamentare del decreto, a fronte della diffusa espressione “non regolamentare”, per lo più usata in caso di intervento statale in materia potenzialmente di competenza concorrente, dove, com’è noto, spetta alle regioni il potere di regolamentare”. im/AGIMEG