Casinò, Baretta (Mef): “Necessaria la compatibilità tra Italia e Europa sulla tassazione delle vincite. Proposta al vaglio dell’UE”

“Sentiti gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria, si fa presente che è stata predisposta una normativa finalizzata a risolvere le riscontrate criticità sul piano della compatibilità della normativa interna con quella europea, attualmente all’esame della Commissione Europea. Detta proposta prevede l’applicazione anche alle vincite conseguite in case da gioco degli Stati membri dell’Unione Europea e degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, così come avviene per le vincite ottenute in casa da gioco italiane”. Questa la risposta del Ministero delle finanze, tramite il sottosegretario Pier Paolo Baretta, all’interrogazione con risposta immediata che i deputati Mario Sberna e Paola Binetti (Per l’Italia) hanno presentato al ministro dell’Economia per sapere «se non ritenga di adottare iniziative anche di tipo normativo volte a sanare i rilievi della Corte di giustizia europea e a rendere coerente l’impegno della lotta alla ludopatia al sistema di tassazione dei giochi in Italia». Il riferimento è allo stop alla tassazione richiesta dal Fisco italiano sulle vincite realizzate dai giocatori nei casinò esteri, come deciso la scorsa settimana con una sentenza della Corte di Giustizia Ue. Va ricordato che le vincite nei casinò italiani  hanno già una tassazione sulla base imponibile netta, che si traduce in una tassazione alla fonte, ovvero trattenuta dallo stesso casinò sul montepremi. La stessa cosa accade già nei casinò esteri dell’Ue.  cz/AGIMEG

Giochi: Binetti replica al MEF. “Il Governo non chiarisce come contrastare la dipendenza”

“Per quanto attiene l’auspicio di rendere coerente l’impegno della lotta alla ludopatia al sistema di tassazione dei giochi. è opportuno rappresentare che l’attenzione del Governo verso questo problema resta alta, al punto che nell’ambito delle risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario nazionale, a decorrere dall’anno 2015, una quota pari a 50 milioni di euro sia annualmente destinata alla cura delle patologie connesse alla dipendenze dal gioco d’azzardo”. Questa la risposta che il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha fornito in commissione finanze alla Camera, all’interrogazione dei deputati Mario Sberna e Paola Binetti (Per l’Italia) che chiedono di sapere se il MEF non ritenga di adottare iniziative anche di tipo normativo “volte a sanare i rilievi della Corte di giustizia europea e a rendere coerente l’impegno della lotta alla ludopatia al sistema di tassazione dei giochi in Italia”. “Il governo sottolinea come resti alta l’attenzione verso il gioco d’azzardo patologico, tanto da aver previsto nella Legge di Stabilità 50 milioni da destinare annualmente alla cura delle patologie connesse alla dipendenza, ma continua a non chiarire quale sia la sua politica in tema di contrasto alla dipendenza”. Ha invece replicato la deputata dell’Udc Paola Binetti . “Occorrono modelli concreti da proporre al Paese – sottolinea Binetti -. Se da una parte è vero che una prospettiva proibizionista non giova a nessuno, dall’altra è di tutta evidenza che un’offerta di gioco e rivolta alle fasce più deboli non può rappresentare un valore di un governo che, al contrario, nasce per gestire la crisi economica, che è anche valoriale e sociale. Giocare si può, ma bisogna capire quanto, come e dove. Soprattutto, occorre capire con chiarezza quale sia la destinazione d’uso delle risorse ricavate dal gioco, che potrebbero essere dedicate a politiche di prevenzione, formazione e salute”. cz-im/AGIMEG