Corte di Giustizia Europea: dall’Italia richiesti cinque pareri su autorizzazioni e norme in materia di scommesse

Nelle scorse settimane, la Corte di Giustizia Europea è stata chiamata ad esprimere diversi pareri pregiudiziali riguardanti le autorizzazioni e le norme in materia di offerte di servizi per la raccolta di scommesse. Nei primi giorni di agosto, ne sono state protocollate ben cinque provenienti dalla Corte di Cassazione italiana e relative al procedimento penale a carico di cinque titolari di attività di scommesse privi della concessione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ecco il testo integrale delle questioni pregiudiziali: “se gli articoli 49 e ss. e 56 e ss. del T.F.U.E., come anche letti dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 16/02/2012 nelle cause riunite C-72/10 e C-77/10, vadano interpretati nel senso che essi ostano a che venga bandita gara riguardante concessioni di durata inferiore a quelle in passato rilasciate, laddove detta gara sia stata indetta all’affermato fine di rimediare alle conseguenze derivanti dall’illegittimità dell’esclusione di un certo numero di operatori dalle gare precedenti; se gli articoli 49 e ss. e 56 e ss. del T.F.U.E. come anche letti dalla suddetta sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, vadano interpretati nel senso che essi ostano a che l’esigenza di allineamento temporale delle scadenze delle concessioni costituisca giustificazione adeguata di una durata delle concessioni poste in gara ridotta rispetto a quella dei rapporti concessori in passato attribuiti; se gli articoli 49 e ss. e 56 e ss. del T.F.U.E. come anche letti dalla suddetta sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, vadano interpretati nel senso che essi ostano ad una previsione di obbligo di cessione a titolo non oneroso dell’uso dei beni materiali ed immateriali di proprietà che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco in caso di cessazione dell’attività per scadenza del termine finale della concessione o per effetto di provvedimenti di decadenza o revoca”. Nei giorni scorsi, inoltre, il tribunale distrettuale tedesco di Sonthofen ha presentato, in riferimento a due procedimenti penali, una serie di quesiti sulla compatibilità dei regolamenti di gioco e le sanzioni penali al diritto europeo. Il tribunale tedesco ha posto alla Corte di giustizia europea domande sulla libera prestazione di servizi. Una domanda riguarda l’obbligo di notifica ai sensi della direttiva 98/34 / EC. Numerosi quesiti attengono alle norme entrate in vigore il 1 Luglio 2012 entrate in vigore con il Trattato che prevede ilrilascio di 20 concessioni ad altrettanti bookmaker secondo una clausola di sperimentazione. I quesiti trattano in particol modo dei criteri stabiliti dal bando di gara, della modalità scelta per attuarlo e dei criteri di esclusione alla partecipazione al bando stesso. E’ stato chiesto alla Corte di giustizia di esprimersi entro i prossimi due mesi. L’esito della richiesta si prospetta di vitale importanza per il mercato tedesco all’indomani della pubblicazione, da parte del Ministero degli Interni, dell’elenco delle venti società che si sono aggiudicate la concessione per operare sul mercato delle scommesse online. es/AGIMEG