Match Fixing, Baranca (segr. gen. Federbet) “Sostituendo il sistema concessorio con quello autorizzativo più facile combattere il fenomeno”

“Il fenomeno del match fixing sta sconfinando dall’est dell’Europa, con focolai distribuiti ovunque. Champions e Serie A non ne sono immuni”. E’ l’allarme lanciato ada Francesco Baranca, segretario generale di Federbet, società attiva nel contrasto al match fixing.
E’ il caso di alzare il livello d’allarme?
“Assolutamente  la Lega spagnola lo ha capito da tempo e sta cercando di farsi portavoce in tutta Europa. In Italia alcune società come Atalanta, Sampdoria e Udinese hanno capito che rischiano di essere le prime vittime delle combine e hanno scelta di fiancheggiare il nostro lavoro”.
Quali sono i campionati più a rischio?
“Lettonia, Estonia, Lituania, Malta e Cipro. Ma il problema è serio anche in tutto il resto d’Europa. E’ stata un’esate drammatica, con i casi di Celik-Luka Koper e “Aberdeen-Daugava Riga, che abbiamo segnalato alla vigilia. Il problema è enorme. Esistono gruppi di giocatori che si muovono di squadra in squadra per combinare le partite. Hanno valutazioni sopravvalutate rispetto al loro reale valore di mercato proprio perché truccano le partite”.
In Ascoli-Ancona cosa è successo?
“La quota sull’Over 3.5, almeno quattro reti in totale, è letteralmente precipitata da 4.8 a 2.5. Un tracollo dovuto a un’iniezione massiccia di denaro nel circuito. Abbiamo segnalato la cosa prima della partita. Farlo due mesi dopo ci sembra quasi inutile”.
Quasi grottesco il caso dell’amichevole tra i portoghesi del Sc Freamunde e gli spagnoli del Sd Ponferradina.
“Il flusso di denaro come se fosse una partita di prima fascia, con i relativi movimenti di quote al di fuori di qualsiasi logica matematica non ci lasciavano dubbi. Qualcosa di strano è successo e dopo aver avvisato la Lega Spagnola la verità sta venendo fuori un po’ alla volta. Basta dire che c’erano giocatori che indossavano le maglie dell’Inter e del Real Madrid. I bookie hanno giustamente rimborsato gli scommettitori “.
Come nasce una segnalazione?
“Controlliamo le oscillazioni delle quote, vediamo se c’è gioco anomalo e puntiamo molto sulla collaborazione con i nostri partner, che possono essere le società o tutta la Lega, come accade in Spagna, fino a collaborazioni con gli stessi Governi quando la situazione è più complessa, come in Lettonia, ma la segnalazione viene effettuata anche alla polizia di competenza”.
Di solito il rischio è più basso ad inizio campionato?
“In generale sì, ma non è sempre così. Non bisogna mai abbassare il livello di attenzione. In Italia dovremmo prevenire come fanno in Spagna. Serve maggiore scambio di informazione, con la collaborazione delle stesse Federazioni. Non si può fingere che il problema non sia reale, questa omertà serve solo a chi truffa”.
Il mondo della scommesse che può fare?
“I bookmaker devono garantire la massima collaborazione, ma a livello istituzionale il mercato andrebbe rivoluzionato passando da un modello concessorio a quello autorizzativo. Sarebbe molto più facile avere il totale controllo delle giocate”.