Giochi, nel mirino delle Dogane e dei Monopoli controlli per il “decreto Balduzzi” e tutoraggio per i grandi concessionari

Recuperare 1,4 miliardi di diritti doganali, raggiungere il 38% di positività nelle verifiche Iva e il 33% per la sotto fatturazione. Un milione e duecentomila controlli su dogane e accise. Il tutto con un potenziamento dell’attività di intelligence e, soprattutto, un ampio ricorso all’informatica per il miglioramento del sistema doganale, del dialogo telematico e dell’interoperabilità con le altre amministrazioni nazionali,gli organi della Ue e le amministrazioni degli altri stati membri. È quanto prevede il piano d’azione 2o14 dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli, allegato alla convenzione siglata a fine luglio con il dipartimento delle Finanze. Il programma dei controlli dovrà aumentare il livello di vigilanza e di presidio nel settore doganale, delle accise, dei giochi e dei tabacchi. In sostanza – si legge su Il Sole24 Ore – come ha scritto lo stesso direttore delle Dogane, Giuseppe Peleggi, si dovranno potenziare le azioni di contrasto sia dell’evasione tributaria sia degli illeciti extratributari. Nel mirino soprattutto la sottofatturazione e la contraffazione e l’aumento degli interventi per assicurare il corretto versamento di dazi doganali, dell’Iva e delle accise. Con un obiettivo: accertare maggiori diritti doganali e di accise per 1,4 miliardi di euro e raggiungere almeno il 38% di positività nelle verifiche Iva (Intra e plafond), il 19,5% nella contraffazione e il 33% nella sottofatturazione. Oltre agli 1,2 milioni di controlli pianificati su dogane e accise, infatti, ne vengono previsti 31mila per contrastare la contraffazione e 6.900 per combattere fenomeni di sotto-fatturazione nei settori a rischio e da Paesi considerati pericolosi. Ci sono poi 38mila controlli da effettuare in materia specifica di accise di competenza doganale. Per restare in tema di accise, ma quelle sui tabacchi, le Dogane sono pronte a mettere in campo 7mila verifiche sull’intera rete distributiva al dettaglio, almeno mille analisi di laboratorio per verifìcare la conformità dei prodotti da fumo e altri 60o controlli mirati sui depositi fiscali di distribuzione dei tabacchi lavorati. L’altro fronte caldo per l’attività di contrasto programmata dalle Dogane e soprattutto dai Monopoli è quello del gioco. A partire dal tutoraggio per i grandi concessionari: l’obiettivo è arrivare a un 10% quest’anno, salire al 30% nel 2015 ed essere in grado nel 2016 di accompagnare e assistere nei loro obblighi fiscali e concessori almeno il 50% dei concessionari. In primo piano ci saranno poi i 12mila controlli del cosiddetto “decreto Balduzzi” contro il gioco minorile, nonché i 19mila controlli che dovranno verificare il corretto funzionamento delle slot cui si dovranno aggiungere le verifiche di almeno il 20% delle autocertificazioni richieste per l’iscrizione nel registro degli operatori di gioco degli apparecchi da divertimento e da intrattenimento. A questi si devono sommare almeno 4mila controlli sugli esercizi che effettuano la raccolta delle scommesse. Nel mirino potrebbero finire soprattutto i centri trasmissione dati (Ctd) non autorizzati alla raccolta delle puntate, alla riscossione delle poste di gioco e alla liquidazione delle vincite. Fenomeno finito al centro anche di una campagna di stampa lanciata dal presidente di «Snai servizi», Maurizio Ughi, che dopo aver scritto una lettera al premier Matteo Renzi, ha inviato una nuova missiva anche alla moglie di Renzi, Agnese, perché convinto che «il Presidente non sia riuscito ancora a leggere il nostro appello» e per questo ha una richiesta precisa per la moglie del presidente del Consiglio. Lo scorso 23 luglio, infatti, nella prima lettera pubblicata sui quotidiani italiani per richiamare l’attenzione di tutti sull’attuale situazione, era stato sottolineato come gli operatori autorizzati vivono tra regole incerte e concorrenza sleale di una rete parallela che «non è obbligata a rispettare le regole» e «provoca un mancato introito fiscale stimato in 500 milioni di euro». E che il settore sia all’attenzione dell’amministrazione lo dimostra anche il piano del Governo sulla lotta all’evasione dove ben tre dei 19 profili a rischio illeciti (evasione dell’imposta unica, evasione del Preu e operazioni di gioco con soggetti privi di concessione) sono riconducibili all’area del gioco. lp/AGIMEG