Ippica, Tar Lazio respinge ricorso HippoGroup contro taglio remunerazione per gestione ippodromi

Il Tar Lazio ha respinto il ricorso intentato da Hippogroup Roma Capannelle e FederIppodromi contro i provvedimenti con cui il Mipaaf ha prorogato i contratti per la gestione degli impianti prevedendo una decurtazione del 50% della voce “corrispettivo impianti”. La convenzione originariamente sarebbe dovuta scadere  il 31 dicembre 2008, ma con una serie di provvedimenti è stata di volta in volta prorogata fin o al 30 settembre 2012. IL corrispettivo versato alle società era composto da tre voci: “corrispettivo corse”; “corrispettivo riprese TV” e “corrispettivo impianti”. Con  una deliberazione del dicembre 2011, “il Commissario ASSI (ovvero l’Agenzia subentrata ex lege all’UNIRE), in considerazione delle difficoltà del settore ippico dovuto alla riduzione dei proventi derivanti dalla raccolta delle scommesse, ha deciso di ridurre del 50%, seppure in via provvisoria (ovvero in attesa di modificare il modello di remunerazione), la voce “corrispettivo impianti” erogato alle società che gestiscono gli ippodromi” riassume il Tar Lazio. “Sulla base delle nuove condizioni economiche (ovvero con il “corrispettivo impianti” ridotto del 50%), l’originaria convenzione del 2006 è stata prorogata (previo richiesta di assenso alle società interessate)” per tre volte, appunto fino al 30 settembre 2012. In sostanza la HippoGroup con il ricorso ha chiesto venisse annullata la decurtazione del 50%, perché determinata in maniera unilaterale dal Commissario Assi. Per la Terza Sezione del Tar Lazio, tuttavia, la deliberazione del Commissario Assi “non risulta affetta da vizi di illegittimità nella misura in cui, nell’esercizio del potere di autotutela, ha ritenuto di procedere a quella decurtazione sulla base del fatto che, oltre al considerevole ridimensionamento dei trasferimenti statali, la raccolta delle scommesse aveva subito negli ultimi anni una rilevante contrazione che non consentiva più di garantire gli importi prima corrisposti alle società di gestione degli ippodromi”. lp/AGIMEG